Per non dimenticare
La testimonianza diventa preziosa, perciò, per farci riflettere, per farci meditare sulle oscurità del nostro passato, sulle violenze che gli stessi esseri umani hanno fatto ad altri. La testimonianza di Primo Levi diventa un modo per prendere in causa noi, oggi, i nostri posteri, con la speranza di non far accadere più determinati orrori. Questa è ciò che la memoria dovrebbe fare: insegnarci. Riflettiamo oggi più di ieri sull’importanza della vita, davanti ad una poesia ed un racconto di chi la vita l’ha vista strappata via.
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.