Epoca romana
Vittuone era un villaggio già esistente in epoca romana e forse di probabili origini gallico - celtiche. Le prime scoperte testimonianti un primordiale insediamento romano risalgono al 1868 quando il Nobile Giovanni Venini ritrovò nel parco della sua villa di campagna sita in centro al paese alcune ceneri ed ossa provenienti da urna cinerarie, accompagnate da cimeli in bronzo. Nel 1902, presso la cascina Resta vennero ritrovate monete che portavano effigi del I e del II secolo d.C. e un vaso antropomorfo (1907). Per tale motivo questi ritrovamenti possono far supporre che Vittuone fu un castrum di rinforzo alle legioni del Ticino o più facilmente un pagus (villaggio minore) della vicina Corbetta.
Medioevo
Nel primo periodo medioevale l'inesistenza di una ricca documentazione ufficiale non consente di tracciare un quadro storico sintetico ben preciso. Il borgo già nel medioevo aveva una certa importanza, in quanto Goffredo da Bussero, già alla fine del XIII secolo, cita la chiesa di San Martino a Vittuono, e dall'archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano si sa che questa possedette dei beni nel comune, nel periodo compreso tra il 1347 e il 1486. Dati certi si hanno nel 1311 quando un vittuonese fu rettore a Milano e partecipò con Marco Visconti, altri rettori e trecento uomini a cavallo all'attacco della casa dell'arcivescovo Cassono della Torre per intimargli l'esilio. Da una cronaca del Besta intitolata "Fior dei Fiori" apprendiamo che tra i capitani delle porte della città di Milano vi erano alcuni uomini d'arme scelti tra la nobiltà campagnola: per la porta Ticinese fu Giovanni da Vittuone.
Età moderna
Nel XVI secolo il nucleo di Vittuone era particolarmente compatto ed articolato essenzialmente attorno a pochi corti, gravitanti a loro volta attorno alle ville principali. Al posto dell'attuale chiesa si trovava l'oratorio intitolato ai santi Nazario e Celso con retrostante giardino, mentre la chiesa sorgeva fuori dal paese, lungo la strada che portava a Novara (demolita negli anni 1975 circa). Presso di questa si trovava un cimitero visitato da san Carlo Borromeo in occasione della sua visita al paese dell'8 aprile del 1570.
Durante tutto il Settecento, Vittuone si arricchi di edifici e strutture prevalentemente adibiti ad uso agricolo: da segnalare la visita dell'allora Duchessa di Milano, Maria Teresa d'Asburgo nel 1737. All'epoca napoleonica risale invece l'impianto dell'attuale cimitero, costruito sulla base dell'Editto di Saint-Cloud e allorquando il comune era stato temporaneamente fuso con Sedriano. Alla restaurazione austriaca si deve invece la costruzione di nuove strade di collegamento con il vercellese e la realizzazione della nuova tratta ferroviaria che segnerà profondamente la futura economia del paese.
Ottocento
Durante l'Ottocento il paese non progredì in grandezza rispetto al passato, ad eccezione di due importanti realizzazioni: la costruzione della cascina S.Carlo appartenuta ai Resta e la costruzione nel 1848 dell'attuale chiesa parrocchiale su progetto dell'architetto Giacomo Moraglia al posto del vecchio oratorio. La precedente chiesa parrocchiale, infatti, si trovava in prossimità del cimitero, presso la Cascina Parrocchiale (o Garascia oggi demolita) cioè in una zona piuttosto periferica del paese e per questo motivo venne portata più in centro. Verso la fine del XIX secolo viene costruito l'attuale asilo comunale intitolato al nobile Giovanni Venini, suo fondatore.
Novecento
Il Novecento segna la rinascita economica di Vittuone con l'apertura delle prime grandi industrie, nate dalla presenza dei numerosi lavoratori grazie alla vicinanza della tratta ferroviaria Milano-Torino. Al 1937 risale la costruzione della scuola elementa re del paese, ancora oggi attiva. Gli interventi urbanistici del secondo dopoguerra hanno cancellato alcuni retaggi urbanistici del passato, come ad esempio un complesso di abitazioni ottocentesche affacciate sulla piazza principale della città. Dopo una parentesi durante la quale si è cercato di porre freno alle speculazioni edilizie negli ultimi 10 anni si è ripreso a costruire massivamente; circa l' 80% delle aree non coperte da vincoli sono oggi edificate, e ci si avvia ad costruire sul cosiddetto "bosco del bacin" un'area boschiva di 220.000 metri quadrati posta nella parte nord orientale del paese.
Fonte: Wikipedia